Santuario della Madonna di Campagna (VR)

Madonna di Campagna (VR)

   

Il santuario della Madonna di Campagna, detto anche di Santa Maria della Pace per celebrare il trattato di Chateau Cambresis, sorge al centro di un suggestivo piazzale alberato a circa 3 km da Verona, presso l’abitato di San Michele Extra.

Il santuario può essere facilmente raggiunto dall’autostrada o dalla città:

            Dall’autostrada: uscita Verona-Est, proseguire dritto in direzione Verona, per circa 2 km.

          Da Verona: percorrere la ss. 11 per circa 3 km da Porta Vescovo in direzione San Michele Extra.

   

Cenni storico-artistico-architettonici sul Santuario

  Il tempio fu edificato a partire dal 1559 in seguito ad una improvvisa ondata di devozione popolare verificatasi intorno ad una immagine della Vergine che, secondo i cronisti del tempo, operò numerosi miracoli.

Il Canobbio racconta che in quell’anno Verona e il suo contado furono colpiti da una carestia e che speranza e disperazione avevano reso più acuta la credenza popolare.

La vicenda che trasformò questa immagine in oggetto di culto ebbe inizio nel 1517 quando i veneziani provvidero a creare la cosiddetta “spianata”, abbattendo arbusti, abitazioni, chiese, conventi in prossimità delle mura cittadine per assicurare ampia visibilità verso la campagna in occasione della costruzione della nuova cinta bastionata.

Una delle chiese rase al suolo fu quella di Sant’Agostino; tra le macerie rimase in piedi una porzione di muro, dimenticato, sul quale si trovava miracolosamente intatto un affresco trecentesco raffigurante la Madonna col Bambino e i SS. Bartolomeo e Antonio Abate.

I veronesi considerarono un segno divino la completa conservazione dell’immagine che battezzarono subito "Madonna della spianata". Si diffuse rapidamente la notizia delle proprietà taumaturgiche della sacra immagine; lo stesso Canobbio assicurava, nel 1587, che i miracoli accertati erano ben ventidue.

A quel punto le autorità cittadine, per evitare un continuo pellegrinaggio dei fedeli sul luogo del misero resto e per dare una dignitosa collocazione alla tanto venerata figura della Madonna, decisero di spostarla in luogo più sicuro, disponendo la costruzione di una chiesetta che potesse contenerla; così l’affresco fu staccato con cautela, sistemato su un carro e, tra una processione gremita di folla, fu condotto in un nuovo luogo di culto più lontano dalle mura cittadine, in un’area detta, da quel momento, della “Madonna di Campagna”. Su di essa venne presto avviato il cantiere per la nuova chiesa in onore dell’immagine miracolosa.

L’ultimo miracolo racconta che il giorno seguente la traslazione nella cappella provvisoria, l’affresco venne inspiegabilmente ritrovato in una posizione diversa da quella in cui era stato collocato: era rivolto verso la città, quasi a promettere protezione e a ringraziare coloro che l’avevano salvata.

  La chiesa della Madonna di Campagna non fu, come si potrebbe pensare, commissionata dal popolo, ma dal vescovo del tempo, Agostino Lippomani; il progetto fu affidato al celebre architetto veronese Michele Sanmicheli anche se fu  brevissimo il tempo in cui egli poté dedicarsi all’opera, visto che la morte lo colse quasi subito (nello stesso 1559). In ogni caso i primi lavori esecutivi proseguirono con grande rapidità sotto la direzione del suo pronipote, Bernardino Brugnoli, che ne modificò in parte il progetto originario; la chiesa fu conclusa nella sua struttura principale presumibilmente intorno al 1561, anche se i lavori di completamento si protrassero ancora per molti anni.

L’edificio, dall’originale pianta centrale, è una combinazione tra la croce greca, che caratterizza l’area absidale, e la pianta circolare della navata, abilmente trasformata all’interno in uno spazio ottagonale.

 La struttura ricorda nell’impostazione l’elegante cappella Pellegrini di San Bernardino, opera giovanile del Sanmicheli, ma anche il ben più tardo tempio del Lazzaretto o l’armoniosa cupola della chiesa di San Giorgio in Braida, tutte opere del maestro ispirate al modello del Pantheon di Roma.

 

 

 

 

 

 

 

Affresco della scuola di Altichiero da Verona.(da itinerari turistico-religiosi nella città e nella provincia di Verona)

 

L’esterno della chiesa è cinto da un elegante peristilio a colonne di ordine tuscanico, sormontato da un altissimo tamburo la cui fascia centrale è resa più elegante dalla presenza di luminose finestrelle centinate alternate ad altre, cieche. La cupola a doppia calotta e la lanterna sono costruite in muratura all’interno e in legno ricoperto di piombo e rame all’esterno; la copertura fu terminata solo nel 1564.

All’interno, ogni lato dell’ambiente ottagonale si apre con eleganti arcate a tutto sesto le quali inquadrano altrettanti spazi che si addentrano nello spessore del muro: quattro di essi contengono altari, tre le porte d’ingresso, mentre l’ultima, posta frontalmente all’ingresso principale, permette l’accesso al presbiterio.

Ogni altare custodisce preziosi dipinti di artisti veronesi, databili tra la fine del secolo XVI e i primi anni del secolo XVII.

Nel primo altare di destra è collocata una bella Deposizione di Felice Brusasorzi; nel secondo altare, Natività di Paolo Farinati.

L’altare maggiore, inquadrato da un ricco prospetto marmoreo, ospita la venerata immagine della Madonna col Bambino in trono tra i SS. Bartolomeo e Antonio abate, affresco databile alla fine del Trecento, ma più volte ridipinto. Le portelle d’organo presso l’abside sono di Felice Brusasorzi.

Dello stesso pittore è il dipinto al secondo altare di sinistra, raffigurante la Flagellazione, mentre al primo altare è conservata una Vergine Assunta del pittore seicentesco Claudio Ridolfi.

 

Feste e celebrazioni legate al luogo

  La festa in onore della Madonna della Pace si celebra la quarta domenica di Quaresima.

 

Da vedere nei dintorni

  A poche decine di metri dal santuario si eleva l’imponente chiesa parrocchiale progettata su antiche preesistenze (sorgeva in loco un monastero benedettino) da Adriano Cristofali nella seconda metà del XVIII secolo e dedicata a San Michele arcangelo.

A circa 2 km lungo la riva dell’Adige, si trova villa Bernini Buri, degli inizi del ’600, attribuita a Bernardino Brugnoli, con oratorio di Alessandro Pompei. A 2 km a nord-est di San Michele è invece la villa Murari-Della Corte-Bra, detta “La Mattarana”, con bei portici che affiancano il corpo principale sormontato da torre. Lungo via Montorio, villa Nichesola-Pollini, dalla struttura monumentale: di origini settecentesche, la struttura fu modificata nel 1788 dall’architetto Luigi Trezza.

 

Villa Bernini Buri

 

Curiosità sul Santuario, la sua storia,

i suoi protagonisti

            Secondo la cronaca riportata dal Canobbio nel 1587, i devoti che assistettero alla traslazione dell’immagine miracolosa della Madonna nell’area in cui sorse la chiesa furono almeno 30 mila!

          La posa della prima pietra del santuario avvenne il 4 maggio 1559; l’architetto Michele Sanmicheli ebbe a disposizione soltanto tre mesi per elaborare il suo progetto, dato che la morte lo colse nel mese di agosto dello stesso anno, all’età di circa settantatré anni.

          Altri importanti edifici religiosi veronesi sono dedicati alla Vergine, primo fra tutti il Duomo, intitolato a Santa Maria Matricolare (letteralmente "Madre di Dio"). Ma si ricordano anche la chiesa di Santa Maria in Organo, di Santa Maria della Scala e di Santa Maria Antica (un tempo cappella privata dei Signori Della Scala).

 

 

Per approfondire

Scheda di osservazione

   1 -      Cosa raffigurava il venerato affresco in onore del quale i veronesi eressero questo santuario?

 2 -      Dove si trova ora?

 3 -      Perché il santuario venne definito della “Madonna di campagna”?

 4 -      Qual è il nome del famoso architetto veronese che progettò il santuario poco prima di morire?

 5 -            L’edificio sacro ricorda, nella struttura esterna, un famoso monumento romano. Quale?

 6 -      Come si chiama il basamento sul quale si imposta la cupola?

 7 -      Quale forma geometrica richiama la navata interna della chiesa?

 8 -      Quanti altari si trovano all’interno del santuario?

   

Cattedrale, altre chiese e santuari della Diocesi di Verona

Cattedrale “S. Elena, S. Giovanni in Fonte”

37121 Verona - Piazza Duomo, 21 - Tel. 045/595627

 

“S. Zeno Maggiore, S. Procolo”

37121 Verona - Piazza S. Zeno, 2 - Tel. 045/8006120

 

“S. Anastasia”

37121 Verona - via Don Bassi, 2 - Tel. 045/8004325

 

“S. Fermo Maggiore”

37121 Verona - via Dogana, 2/a - Tel. 045/8007287

 

“Eremo Camaldolese S. Giorgio”

37011 Rocca di Garda, Bardolino (VR) - Strada dell’Eremo - Tel. 045/7211390

 

Santuario “Madonna del Frassino”

37019 Peschiera d/G (VR) - p.za Madonna del Frassino, 3 - Tel. 045/7550500

 

Santuario “Madonna del Carmine”

25010 S. Felice del Benaco (BS) - via Carmine, 11 - Tel. 0365/62032

 

Santuario “Madonna della Corona”

37013 Spiazzi di Caprino (VR) - Piazza Duomo, 21 - Tel. 045/7220014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piantina della zona a Sud-Est di Verona. Contrassegnato dalla freccia il Santuartio della Madonna di Campagna.

 

 

 

 

 

 

 

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