Per realizzare una bella immagine devi compiere, prima
dello scatto, un certo numero di operazioni, tutte necessarie
e tutte importanti. Per regolare opportunamente la tua
reflex, per prima cosa dovrai considerare il tipo,
l'orientamento e la quantità di luce che colpisce il soggetto.
Una buona padronanza dell'esposizione, però, non basta:
l'immagine, infatti, può essere perfettamente nitida, con
tempi e diaframmi regolati alla perfezione, ma se
l'inquadratura è mal composta, non potrai considerarla
veramente riuscita. Una bella composizione nasce dal giusto
rapporto tra gli elementi che costituiscono la scena
inquadrata: cosa sia questo "giusto rapporto" cercheremo di
spiegarlo con qualche regoletta e, soprattutto, con numerosi
esempi pratici che valgono molto di più delle astratte
teorie.
Il bilanciamento degli
elementi Per ottenere una corretta composizione,
tutti gli elementi presenti nell'inquadratura dovranno essere,
per così dire, bilanciati fra loro. È un concetto piuttosto
difficile da spiegare a parole ma che, però, puoi comprendere
immediatamente osservando una foto ben composta ed una
convenzionalmente "sbagliata".
Se gli elementi dell'immagine sono mal distribuiti, ad
esempio posti tutti sulla destra dell'inquadratura, si creerà
un vuoto dal lato opposto: in questo caso la fotografia, come
si dice comunemente, "penderà" a destra. Le regole
compositive sono semplici, e ne illustreremo qualcuna, anche
se un'armoniosa composizione è basata non solo sulla fredda
applicazione di canoni geometrici. Con la pratica e con
qualche rullino sprecato l'inquadratura diverrà per te
un'operazione rapida ed istintiva; ma non dimenticare mai che
ogni regola, specialmente in campo artistico, ammette delle
eccezioni.
Al lavoro! Il primo lavoro di
composizione si compie ad occhio nudo. Successivamente, ed è
la fase più difficile, dovrai comporre l'immagine isolando la
sezione di campo visivo che ha attratto la tua attenzione con
un obiettivo di focale adatta. La composizione
dell'immagine avviene nel mirino della fotocamera che, per
così dire, consente una visione parziale della realtà che ci
circonda, isolandolo dal resto. Con le fotocamere compatte
l'inquadratura avviene attraverso un mirino separato. Come
abbiamo visto in precedenza, ciò può causare errori di
inquadratura perché l'oculare vede il soggetto da un punto di
vista leggermente diverso rispetto alla reale visione
dell'obiettivo. Questo difetto, chiamato errore di
parallasse, diminuisce con l'aumentare della distanza
soggetto-obiettivo e diventa praticamente irrilevante per
elementi disposti ad oltre i 4 o 5 metri dalla fotocamera.
Le reflex consentono una composizione più accurata
dell'inquadratura perché ciò che si vede nel mirino è
esattamente quello che impressionerà la pellicola.
La regola dei terzi Consiste
nel dividere idealmente l'immagine in tre parti uguali, sia
verticalmente che orizzontalmente, e collocare poi il soggetto
che interessa vicino a uno dei quattro punti di intersezione
delle linee divisorie o lungo di esse. Gli esempi
fotografici riportati in queste pagine ti chiariranno il
concetto. Per applicare la regola dei terzi in modo istintivo
è necessaria un po' di pratica, ma una volta assimilato il
principio, la sua applicazione è molto veloce. |