Come abbiamo visto
in precedenza, per fotocamera reflex si intende una macchina
fotografica che, attraverso un solo obiettivo, consente sia
l'inquadratura che la creazione dell'immagine sulla pellicola.
Ciò avviene grazie allo specchio a ritorno istantaneo, posto
fra l'obiettivo e la pellicola: questo ingegnoso sistema ti
consente di mettere a fuoco e comporre esattamente
l'inquadratura poiché ciò che vedi nel mirino è esattamente
ciò che apparirà nell'immagine finale. Al momento dello
scatto, infatti, lo specchio si alzerà lasciando passare la
luce e le immagini in direzione dell'otturatore e della
pellicola.
Studia le caratteristiche
L'otturatore E' uno degli
elementi fondamentali della fotocamera e ha il compito di
lasciar passare la luce solo per un tempo prefissato.
Questo dispositivo, che in genere si trova tra l'obiettivo
e la pellicola, è costituito da due tendine, metalliche o in
tela gommata, che scorrendo in modo verticale oppure
orizzontale, aprono un varco attraverso cui passa la luce. Il
tempo di apertura dell'otturatore, che si esprime in frazioni
di secondo (ad es. 1/125 di sec o 1/30 di sec) determina la
quantità di luce che giunge sulla pellicola e viene scelto in
base alle indicazioni fornite dall'esposimetro.
Lo specchio ed il
pentaprisma Sono due componenti fondamentali delle
reflex e servono per deviare e raddrizzare i raggi luminosi
provenienti dall'obiettivo verso l'oculare durante
l'operazione di messa a fuoco. Quando premi il pulsante di
scatto lo specchio si alza, l'otturatore si apre e la luce
raggiunge finalmente la pellicola .
L'esposimetro è un componente
fondamentale delle macchine fotografiche e serve a misurare la
luminosità della scena da fotografare. In base alle
informazioni da esso fornite, il fotografo imposta le diverse
regolazioni necessarie allo scatto.
La copertura del mirino
Normalmente corrisponde a circa il 95% del campo
effettivamente ripreso. In questo modo il fotogramma conterrà
un'inquadratura della scena più ampia rispetto a quella scelta
al momento dell'inquadratura. Tieni presente comunque che,
durante la stampa laboratorio, il fotogramma è quasi sempre
soggetto ad un leggero taglio lungo i bordi quindi la
differenza viene in parte compensata.
- Conserva le pile lontane dalla portata
di bambini: in caso di ingestione accidentale consulta
immediatamente un medico.
- All'atto della sostituzione, o della
prima installazione, assicurati che la fotocamera sia
spenta. Sostituisci sempre tutte le pile che alimentano
la fotocamera con altre nuove.
- È consigliabile avere sempre con
sé un set di pile nuove di scorta specialmente in
viaggio. Lontano dai grandi centri la reperibilità delle
pile fotografiche al litio, ad esempio, può non essere
agevole. |
Le pile Molti anni fa le
fotocamere non avevano bisogno di pile di alimentazione.
L'unico circuito elettrico era quello dell'esposimetro che,
comunque, presentava un assorbimento così basso da far quasi
dimenticare la presenza della pila. In ogni caso, con la pila
scarica o senza pila, la fotocamera continuava a funzionare
perfettamente.
Con l'introduzione dell'elettronica in campo fotografico,
il problema dell'alimentazione ha assunto un'importanza via
via crescente poiché tutte le funzioni sono in genere azionate
da dispositivi elettrici o elettromagnetici i quali, se non
alimentati, restano inerti.
Le reflex tradizionali, cioè quelle manuali e meccaniche,
continuano ad essere indipendenti dalle pile, tranne che per
l'esposimetro; le elettroniche, invece, con la pila scarica si
bloccano completamente oppure scattano su un solo tempo di
esposizione chiamato tempo meccanico (di solito compreso tra
1/30 e 1/125 di sec.).
Molte fotocamere consentono di verificare lo stato di
carica delle pile avvertendo il fotografo che è giunta l'ora
di sostituirle. La funzionalità di questi controlli riveste un
ruolo sempre crescente considerando che le fotocamere moderne
stanno diventano man mano sempre più pile-dipendenti. La
verifica dello stato di carica avviene premendo un pulsantino
di controllo oppure, nelle elettroniche, osservando le
indicazioni del display: quando appare il simbolo "pila
scarica", devi sostituire subito la batteria pena l'imminente
blocco di tutte le funzioni della fotocamera.
L'obiettivo
intercambiabile Come hai visto, le fotocamere reflex
sono le più usate dai fotografi professionisti di tutto il
mondo. La flessibilità operativa e l'ampia gamma di funzioni
disponibili, rende questi apparecchi ideali per ogni genere di
ripresa. Una macchina fotografica però, di qualsiasi tipo
essa sia, ha necessariamente bisogno di un buon obiettivo,
ossia di un sistema ottico costituito da un insieme di lenti,
che consente di ordinare le informazioni visive provenienti
dalla scena inquadrata e trasformarle in un'immagine nitida
sulla pellicola.
Le reflex si avvantaggiano dal fatto che quello che montano
è un obiettivo intercambiabile. Ciò che distingue un
obiettivo da un altro, è principalmente la sua lunghezza
focale. Questo parametro, che si esprime in millimetri, incide
in modo determinante sull'aspetto dell'immagine: al crescere
della lunghezza focale aumenta l'ingrandimento (il soggetto,
in pratica, risulta avvicinato), diminuendo di conseguenza
l'ampiezza del campo inquadrato. In commercio esistono
obiettivi da 8mm a 1000mm di focale. Le diverse ottiche si
scelgono in base al tipo di ripresa prescelto e all'ampiezza
dell'ambiente in cui si opera (ne parliamo diffusamente in un
prossimo capitolo).
Negli obiettivi fotografici il diaframma si chiude
automaticamente al valore impostato sulla ghiera solo al
momento dello scatto e, in quel momento, dato che lo specchio
reflex si alza, non puoi più vedere nel mirino la scena
inquadrata. Per controllare preventivamente l'estensione della
profondità di campo (vedi capitolo successivo) è possibile
chiudere manualmente il diaframma al valore impostato agendo
su un comando presente in quasi tutti gli apparecchi
professionali e semi-professionali. In questo modo puoi
controllare che tutti gli elementi desiderati "cadano" nella
zona nitida, evitando brutte sorprese dopo lo sviluppo della
pellicola.
L'importanza delle
stabilità Quando l'otturatore è aperto per
l'esposizione della pellicola alla luce, la fotocamera subisce
delle vibrazioni che provengono dalle mani del fotografo che
si sommano al movimento del soggetto. Il rischio è che
tutti i punti che la compongono vengano riprodotti come un
"gomitolo" di linee confuse. Dalla sovrapposizione di esse
i dettagli e i colori si mescolano, con conseguente perdita di
nitidezza. Nelle fotografie notturne, i soggetti in movimento
lasciano una scia luminosa sullo sfondo scuro, che si tratti
dei fari delle macchine, o di un aereo in volo.
Impugnare la reflex Impugnare
correttamente significa ridurre drasticamente il rischio di
ottenere foto mosse lavorando con tempi relativamente
lunghi.
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Impugnatura corretta, a sinistra, e
sbagliata, a destra. |
Con l'apparecchio all'altezza dell'occhio poniti a gambe
divaricate e con i gomiti ben stretti al tronco. Sorreggi
la fotocamera afferrando con la mano destra impugnatura
sagomata e appoggiando il fondello con l'obiettivo sul palmo
della sinistra. Se lavori con tempi di esposizione lunghi
(al di sotto di 1/125 di secondo con un medio teleobiettivo)
devi affidarti alla fortuna o, meglio ancora, ad un solido
treppiedi, sempre a patto che il soggetto sia fermo. |