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Sommario:
1. Perché usare una reflex 35mm
2. Le pellicole
3. Conosci la tua reflex
4. La messa a fuoco
5. L'esposizione
6. L'uso del flash
7. Gli obiettivi
8. Composizione dell'immagine
9. Gli accessori

 

SCOPRI I COMANDI DELLA REFLEX

La ghiera dei tempi è un comando che serve per impostare manualmente il tempo di otturazione. In molte fotocamere elettroniche la classica ghiera dei tempi è stata sostituita da pulsanti o selettori multifunzione.
In ogni caso, tutti i meccanismi di impostazione della reflex devono essere facilmente raggiungibili con un semplice movimento delle dita e senza allontanare l'occhio dal mirino.

Il pulsante di scatto è il comando che determina l'apertura dell'otturatore e può essere di due tipi: meccanico o elettromagnetico. In quest'ultimo caso, si tratta di un vero e proprio interruttore che, chiudendo un circuito elettrico, provoca lo scatto dell'otturatore. Il pulsante elettromagnetico, che in genere ha un funzionamento più dolce dell'equivalente meccanico, dipende totalmente dalle pile.
Nelle fotocamere meccaniche tradizionali il pulsante di scatto incorpora l'innesto filettato per il flessibile, accessorio molto utile ed economico per evitare il mosso nelle riprese con lunghi tempi di esposizione; con le fotocamere elettroniche devi usare un cavetto elettrico speciale.

Leva di carica
Quando la azioni si producono due effetti: il primo è l'avanzamento della pellicola di un fotogramma e il secondo è il caricamento dell'otturatore.
In alcune fotocamere, la leva in posizione di riposo blocca il pulsante di scatto per impedire che esso venga premuto accidentalmente.
La maggior parte delle fotocamere sono predisposte all'uso di un motore esterno per il trascinamento della pellicola, mentre quasi tutte le fotocamere prodotte negli ultimi anni presentano un motore di avanzamento pellicola incorporato.
Ma non solo: con questo sistema è possibile far scattare la fotocamera senza toccarla con le dita ed evitare così che nel fotografare con lunghi tempi di esposizione le immagini possano risultare mosse.

L'autoscatto
E' un sistema che consente di impostare un tempo di ritardo variabile al termine del quale l'otturatore scatterà automaticamente. In questo modo puoi poggiare la fotocamera su un supporto qualsiasi e, dopo averlo azionato, metterti in posa davanti ad essa. L'autoscatto può essere manuale oppure elettronico; nel primo caso occorre ruotare a fine corsa la levetta di carica e poi premere il pulsantino che aziona un meccanismo a orologeria. Nei sistemi elettronici, mediante un'indicazione ottica e acustica, la fotocamera scandisce il tempo che passa.
L'autoscatto è anche utile, in assenza del cavetto flessibile, per scattare con lunghi tempi di esposizione con la fotocamera posta sul treppiede (vedi capitolo Accessori): in questo modo si evitano le vibrazioni trasmesse dal dito del fotografo al corpo macchina.

Il correttore di esposizione
Viene usato durante il funzionamento automatico per apportare dei ritocchi personali alle indicazioni fornite dall'esposimetro. Questa possibilità si rivela molto utile in caso di controluce oppure quando sorgenti di luce molto intensa potrebbero falsare la media di misurazione.
Ad esempio, se riprendi il soggetto su uno sfondo molto luminoso, seguendo le indicazioni dell'esposimetro il viso del soggetto potrebbe risultare troppo scuro.
Agendo sul correttore di esposizione, puoi utilizzare un tempo di esposizione più lungo e "schiarire" così il primo piano; la compensazione media per un forte controluce deve essere minimo di un paio di diaframmi (+2).

Il contafotogrammi
Come suggerisce il nome, segnala il numero di fotografie scattate: in genere quest'indicazione è visibile attraverso una finestrella posta vicino alla leva di carica. In alcuni casi il sistema meccanico è stato sostituito da un display a cristalli liquidi. Alcune fotocamere sono provviste di contapose in retromarcia che, durante il riavvolgimento, consente di visualizzare il numero del fotogramma che sta rientrando nel rullino.

Apertura del dorso
L'operazione può avvenire in due modi. Nelle reflex tradizionali devi tirare fuori con un movimento deciso il manettino di riavvolgimento mentre nelle altre è necessario agire su uno o più pulsanti in combinazione.
L'operazione di apertura del dorso è resa difficoltosa dall'impiego di levette piccolissime; questo per evitare che si apra accidentalmente facendo prendere luce a tutte le immagini scattate, se il rullo non è stato ancora riavvolto.

Attenzione quando apri il dorso: le tendine dell'otturatore sono molto delicate. Evita attentamente di toccarle con le dita o con la coda della pellicola durante l'operazione di caricamento: una minima deformazione potrebbe causarne la rottura.


Carica la pellicola
Il caricamento della pellicole è una delle operazioni che precedono lo scatto. Per prima cosa devi sistemare il rullino nella sua sede e inserire la coda nel rocchetto di trascinamento, assicurandoti che i dentini facciano presa nelle perforazioni della pellicola.

Per verificare il corretto caricamento è sufficiente mettere in tensione il film agendo sulla manovella di riavvolgimento (presente solo nei modelli con caricamento manuale). Se incontri resistenza, significa che la pellicola è stata sicuramente agganciata altrimenti devi riaprire il dorso e ricominciare da capo. Come ulteriore verifica basterà assicurarti che il manettino di riavvolgimento ruoti in senso antiorario ogniqualvolta agisci sulla leva di carica.

Durante la sostituzione della pellicola proteggi l'apparecchio dalla luce diretta del sole o di lampade. I raggi luminosi, entrando anche parzialmente all'interno del contenitore della pellicola, potrebbero causare una velatura sui primi fotogrammi.
Con le fotocamere motorizzate, una volta effettuato il caricamento, richiudendo il dorso della fotocamera il film avanzerà automaticamente al primo fotogramma. Una volta scattati tutti fotogrammi disponibili, si avvia automaticamente il rivolgimento del film all'interno del caricatore. Durante quest'operazione, in alcuni modelli di reflex, il conta fotogrammi effettua il conteggio alla rovescia fino a riavvolgimento ultimato.

Quando il riavvolgimento è completato, il contafotogrammi fornisce un'apposita indicazione. A questo punto, puoi aprire il dorso proteggendo l'apparecchio dei raggi di luce diretta ed estrarre il caricatore, inclinando la parte alta verso l'esterno. Sul display delle fotocamere Nikon è possibile verificare l'avvenuto e corretto caricamento del film nonché le indicazioni di fotocamera scarica o di rullo riavvolto.

Drop-in
Sistema presente in alcune fotocamere automatiche ha lo scopo di facilitare il caricamento della pellicola. È sufficiente mettere il rullino nella sua sede e poggiare la coda in corrispondenza di un piccolo riferimento posto sul rullo dentato di trascinamento. La chiusura del dorso provocherà l'aggancio col meccanismo di avanzamento, il caricamento dell'otturatore ed il trascinamento della pellicola fino al primo fotogramma

Un tempo, quando s'inseriva la pellicola, bisognava ricordarsi di informare l'esposimetro circa la sensibilità che si stava usando. In caso contrario, c'era il rischio di ritrovarsi con tutto il rullo esposto male. Oggi, tutte le fotocamere sono predisposte per l'impostazione automatica della sensibilità, con un sistema chiamato DX. Attraverso un codice a quadretti ben visibile sul caricatore di pellicola, la sensibilità viene letta dalla fotocamera tramite una serie di contatti elettrici. In alcuni modelli il sistema DX è disinseribile e si può impostare la sensibilità manualmente.

Il flash incorporato
Alcune reflex 35mm sono dotate di un piccolo e comodo flash, utile a far fronte a situazioni di illuminazione critiche. La potenza massima di questi lampeggiatori è molto limitata (in genere non supera NG12) e, per questo, non consente riprese con il soggetto troppo lontano dalla fotocamera.

I piccoli flash di questo tipo sono comunque ideali per realizzare istantanee "da compleanno" oppure per risolvere velocemente situazioni di contrasto eccessivo, anche e soprattutto di giorno.
I lampeggiatori incorporati non sono comunque efficienti per riprese in rapida sequenza, come spesso accade nel caso del ritratto professionale.
Anche per il fatto che, come spesso indicano i libretti di istruzione, troppi scatti ripetuti potrebbero danneggiare l'apparecchio.

La piccola parabola, infatti, che in genere è "a scomparsa", ossia rientrante in un alloggiamento sopra il pentaprisma, non consente un'efficiente dissipazione del calore da parte del bulbo flash.

Attenti alla sporcizia
Nel caso in cui la tua meta sia una regione desertica o se, semplicemente, hai intenzione di trascorre le vacanze al mare, dovrai osservare una particolare attenzione nella pulizia dei vari componenti dell'attrezzatura.

La sabbia e la polvere finissima delle strade sterrate, infatti, si insinuerà fin dentro i meccanismi del corpo macchina e degli obiettivi.
In ogni caso, e specialmente lavorando in esterni in una giornata ventosa, sarà bene tirar fuori l'attrezzatura dalla borsa solo al momento di fotografare. Alla sera, nel proprio alloggio o comunque in un luogo riparato, dovrai eseguire un'accurata pulizia delle diverse apparecchiature.

Un consiglio: i granelli di sabbia depositati sulla lente frontale vanno rimossi assolutamente senza strofinare. La tecnica migliore, in questi casi, è quella di soffiare via i granelli più grandi con un pennellino a pompetta, e poi rimuovere il resto della sporcizia, con estrema delicatezza, impiegando l'angolo di un fazzoletto di carta.