In determinate condizioni e con particolari soggetti, il
sistema autofocus non è in grado di focheggiare correttamente.
In questo caso devi puntare la fotocamera su un elemento
diverso, ma posto alla medesima distanza, attivare il blocco
della messa a fuoco, e poi ricomporre l'inquadratura. Se
questa procedura risulta inattuabile, regola il selettore nel
modo di messa a fuoco manuale (M) ed effettua l'operazione
manualmente, verificando "a vista" la nitidezza del soggetto
sulla superficie dello schermo di visione.
La profondità di campo Con
questo termine si definisce lo spazio precedente e successivo
al punto in cui è regolata la messa a fuoco entro il quale
tutti i soggetti risultano comunque nitidi. La profondità
di campo varia in ampiezza in base a diversi fattori quali
l'apertura del diaframma impostato, la distanza del soggetto e
la focale dell'obiettivo impiegato. Abbiamo accennato come la
messa a fuoco si attui attraverso un movimento avanti-indietro
del gruppo ottico, sia rispetto al piano della pellicola che
al soggetto prescelto.
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Lavorare con il diaframma tutto
aperto, oppure tutto chiuso, oltre ad influenzare il
calcolo dell'esposizione influisce sulla profondità di
campo. |
In questo caso, almeno teoricamente, solo un piano
perpendicolare all'asse di ripresa apparirà perfettamente
nitido, e tutto ciò che si trova più vicino e più lontano di
quel piano risulterà progressivamente confuso e indistinto.
Successivamente alla fase di messa a fuoco, è però possibile
intervenire sull'ampiezza della profondità di campo nitido
agendo sull'apertura del diaframma.
Secondo il diaframma... A
parità di obiettivo impiegato e distanza del soggetto dalla
fotocamera, la profondità di campo si amplia con la chiusura
del diaframma. Negli obiettivi moderni, la composizione
dell'inquadratura viene sempre effettuata con l'obiettivo a
tutta apertura: al momento dello scatto il diaframma si
chiuderà al valore pre-impostato e, grazie alla profondità di
campo, la zona nitida si amplierà al punto di modificare
l'immagine osservata nel mirino. Fai attenzione, però, al
fatto che intervenire sull'ampiezza del campo nitido presenta
un "rovescio della medaglia": se, infatti, l'operazione
consente di rimediare ad una messa a fuoco imperfetta (entro
certi limiti), dall'altro il risultato potrebbe essere quello
di togliere all'immagine il senso del rilievo. Spieghiamoci
meglio. Mettiamo di avere uno sfondo confuso e disordinato che
si voleva sfocare proprio per far stagliare in modo più
evidente il soggetto in primo piano. Ebbene, lavorando in
condizioni di massima profondità di campo - come può ad
esempio avvenire lavorando con un obiettivo grandangolare
impostato su un valore di diaframma molto chiuso - lo sfondo
"indesiderato" potrebbe acquisire la stessa "importanza" (data
dalla nitidezza) dell'elemento visibile in primo piano.
...secondo l'obiettivo... Un
altro fattore che influisce sull'ampiezza della profondità di
campo è la lunghezza focale dell'obiettivo impiegato.
 La profondità di campo aumenta
chiudendo il diaframma: nello schema A=f/2.8 e
B=f/11. Sotto, uno scatto eseguito dalla scalinata di
una piramide Maya (Messico), caratterizzato da una
scarsa profondità di campo. |
A parità di diaframma impostato e distanza del soggetto, al
crescere del valore di focale diminuisce l'estensione della
profondità di campo. E' il motivo per cui i teleobiettivi
presentano una profondità di campo più ristretta rispetto alle
ottiche normali e grandangolari.
Una ridotta profondità di campo viene sfruttata, ad
esempio, nella fotografia di ritratto e moda quando si vuole
"isolare" una figura dallo sfondo sfocato. Gli obiettivi
grandangolari, come abbiamo accennato, presentano una
profondità di campo più estesa rispetto ai tele, utile ad
ottenere contemporaneamente nitidi più elementi posti su piani
diversi, come ad esempio un soggetto in primo piano,
incorniciato da uno sfondo ben nitido e dai dettagli
leggibili.
...e secondo la
posizione Sempre in tema di profondità di campo, va
detto che la fascia nitida precedente e quella successiva al
punto in cui è regolata la messa a fuoco non sono di uguale
ampiezza: quella compresa tra il soggetto e la fotocamera,
infatti, risulta meno "profonda" di quella che va dal soggetto
verso l'infinito. A parità di altre condizioni, infine, la
profondità di campo si amplia man mano che il punto in cui è
regolata la messa a fuoco è lontano dalla macchina
fotografica.
L'illuminatore di assistenza
AF Incorporato in alcune reflex, fornisce al sistema
autofocus la possibilità di focheggiare anche in situazioni di
luminosità particolarmente critiche. L'attivazione di
questa funzione è soggetta a condizione che: 1 - la fotocamera monti ottica autofocus
e sia regolata su AF. 2 - il
soggetto sia al buio. 3 - non
siano impostate le modalità di esposizione vari program
"paesaggio" oppure "sport".

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La profondità di
campo si amplia aumentando la distanza fra
l’obiettivo e il soggetto (sopra, A=sogg. lontano,
di lato B= sogg. più vicino); è piuttosto estesa
anche impiegando un obiettivo di corta
focale. | |
L'attivazione dell'illuminatore di assistenza AF è
automatica e non può essere disinserita. È efficace con
obiettivi di lunghezza focale compresa tra 24mm e 200 mm e per
distanza di messa a fuoco da mezzo metro a 3 metri. Quando
la fotocamera monta un lampeggiatore dotato di un proprio
illuminatore di assistenza AF, l'illuminatore della fotocamera
si disattiva e viene sostituito da quello incorporato nel
flash.
La funzione di blocco della messa a fuoco è molto utile
nella ripresa in autofocus con soggetti decentrati rispetto ai
riferimenti centrali AF. Puoi utilizzarla anche nei casi in
cui la funzionalità autofocus dovesse risultare ridotta.
1) Punta i riferimenti centrali AF sul soggetto che
desideri maggiormente nitido e premi leggermente il pulsante
di scatto. Non appena si raggiunge la corretta messa a fuoco,
nel mirino si accende la spia; la messa a fuoco rimane
bloccata finché viene mantenuta la leggera pressione sul
pulsante di scatto. Il blocco della messa a fuoco non è
utilizzabile quando la fotocamera è regolata sulla modalità
vari-program sport. Se desideri bloccare la messa a fuoco su
un soggetto statico ma che si è mosso provocando l'attivazione
dell'AF continuo, rilascia il pulsante di scatto e premilo di
nuovo leggermente per effettuare una seconda messa a fuoco.
Dopo aver bloccato i riferimenti AF e la messa a fuoco sul
soggetto che desideri maggiormente nitido, premendo il
pulsante di scatto controlla l'accensione nel mirino della
spia e quindi mantenendo il pulsante di scatto leggermente
premuto, ricomponi l'inquadratura come desiderato. E poi
scatta.
La profondità di campo si
amplia aumentando la distanza fra l'obiettivo e il
soggetto (sopra, A=sogg. lontano, di lato B= sogg.
più vicino); è piuttosto estesa anche impiegando
un obiettivo di corta focale. |
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