HOME > NIKON BOX > Corso base di fotografia > 4. La messa a fuoco - pag. 2di2

Sommario:
1. Perché usare una reflex 35mm
2. Le pellicole
3. Conosci la tua reflex
4. La messa a fuoco
5. L'esposizione
6. L'uso del flash
7. Gli obiettivi
8. Composizione dell'immagine
9. Gli accessori

 

In determinate condizioni e con particolari soggetti, il sistema autofocus non è in grado di focheggiare correttamente. In questo caso devi puntare la fotocamera su un elemento diverso, ma posto alla medesima distanza, attivare il blocco della messa a fuoco, e poi ricomporre l'inquadratura.
Se questa procedura risulta inattuabile, regola il selettore nel modo di messa a fuoco manuale (M) ed effettua l'operazione manualmente, verificando "a vista" la nitidezza del soggetto sulla superficie dello schermo di visione.

La profondità di campo
Con questo termine si definisce lo spazio precedente e successivo al punto in cui è regolata la messa a fuoco entro il quale tutti i soggetti risultano comunque nitidi.
La profondità di campo varia in ampiezza in base a diversi fattori quali l'apertura del diaframma impostato, la distanza del soggetto e la focale dell'obiettivo impiegato. Abbiamo accennato come la messa a fuoco si attui attraverso un movimento avanti-indietro del gruppo ottico, sia rispetto al piano della pellicola che al soggetto prescelto.


Lavorare con il diaframma tutto aperto, oppure tutto chiuso, oltre ad influenzare il calcolo dell'esposizione influisce sulla profondità di campo.

In questo caso, almeno teoricamente, solo un piano perpendicolare all'asse di ripresa apparirà perfettamente nitido, e tutto ciò che si trova più vicino e più lontano di quel piano risulterà progressivamente confuso e indistinto. Successivamente alla fase di messa a fuoco, è però possibile intervenire sull'ampiezza della profondità di campo nitido agendo sull'apertura del diaframma.

Secondo il diaframma...
A parità di obiettivo impiegato e distanza del soggetto dalla fotocamera, la profondità di campo si amplia con la chiusura del diaframma.
Negli obiettivi moderni, la composizione dell'inquadratura viene sempre effettuata con l'obiettivo a tutta apertura: al momento dello scatto il diaframma si chiuderà al valore pre-impostato e, grazie alla profondità di campo, la zona nitida si amplierà al punto di modificare l'immagine osservata nel mirino.
Fai attenzione, però, al fatto che intervenire sull'ampiezza del campo nitido presenta un "rovescio della medaglia": se, infatti, l'operazione consente di rimediare ad una messa a fuoco imperfetta (entro certi limiti), dall'altro il risultato potrebbe essere quello di togliere all'immagine il senso del rilievo. Spieghiamoci meglio. Mettiamo di avere uno sfondo confuso e disordinato che si voleva sfocare proprio per far stagliare in modo più evidente il soggetto in primo piano.
Ebbene, lavorando in condizioni di massima profondità di campo - come può ad esempio avvenire lavorando con un obiettivo grandangolare impostato su un valore di diaframma molto chiuso - lo sfondo "indesiderato" potrebbe acquisire la stessa "importanza" (data dalla nitidezza) dell'elemento visibile in primo piano.

...secondo l'obiettivo...
Un altro fattore che influisce sull'ampiezza della profondità di campo è la lunghezza focale dell'obiettivo impiegato.


La profondità di campo aumenta chiudendo il diaframma: nello schema A=f/2.8 e B=f/11.
Sotto, uno scatto eseguito dalla scalinata di una piramide Maya (Messico), caratterizzato da una scarsa profondità di campo.

A parità di diaframma impostato e distanza del soggetto, al crescere del valore di focale diminuisce l'estensione della profondità di campo.
E' il motivo per cui i teleobiettivi presentano una profondità di campo più ristretta rispetto alle ottiche normali e grandangolari.

Una ridotta profondità di campo viene sfruttata, ad esempio, nella fotografia di ritratto e moda quando si vuole "isolare" una figura dallo sfondo sfocato.
Gli obiettivi grandangolari, come abbiamo accennato, presentano una profondità di campo più estesa rispetto ai tele, utile ad ottenere contemporaneamente nitidi più elementi posti su piani diversi, come ad esempio un soggetto in primo piano, incorniciato da uno sfondo ben nitido e dai dettagli leggibili.

...e secondo la posizione
Sempre in tema di profondità di campo, va detto che la fascia nitida precedente e quella successiva al punto in cui è regolata la messa a fuoco non sono di uguale ampiezza: quella compresa tra il soggetto e la fotocamera, infatti, risulta meno "profonda" di quella che va dal soggetto verso l'infinito.
A parità di altre condizioni, infine, la profondità di campo si amplia man mano che il punto in cui è regolata la messa a fuoco è lontano dalla macchina fotografica.

L'illuminatore di assistenza AF
Incorporato in alcune reflex, fornisce al sistema autofocus la possibilità di focheggiare anche in situazioni di luminosità particolarmente critiche.
L'attivazione di questa funzione è soggetta a condizione che:
1 - la fotocamera monti ottica autofocus e sia regolata su AF.
2 - il soggetto sia al buio.
3 - non siano impostate le modalità di esposizione vari program "paesaggio" oppure "sport".

La profondità di campo si amplia aumentando la distanza fra l’obiettivo e il soggetto (sopra, A=sogg. lontano, di lato B= sogg. più vicino); è piuttosto estesa anche impiegando un obiettivo di corta focale.

L'attivazione dell'illuminatore di assistenza AF è automatica e non può essere disinserita. È efficace con obiettivi di lunghezza focale compresa tra 24mm e 200 mm e per distanza di messa a fuoco da mezzo metro a 3 metri.
Quando la fotocamera monta un lampeggiatore dotato di un proprio illuminatore di assistenza AF, l'illuminatore della fotocamera si disattiva e viene sostituito da quello incorporato nel flash.

La funzione di blocco della messa a fuoco è molto utile nella ripresa in autofocus con soggetti decentrati rispetto ai riferimenti centrali AF. Puoi utilizzarla anche nei casi in cui la funzionalità autofocus dovesse risultare ridotta.
1) Punta i riferimenti centrali AF sul soggetto che desideri maggiormente nitido e premi leggermente il pulsante di scatto. Non appena si raggiunge la corretta messa a fuoco, nel mirino si accende la spia; la messa a fuoco rimane bloccata finché viene mantenuta la leggera pressione sul pulsante di scatto.
Il blocco della messa a fuoco non è utilizzabile quando la fotocamera è regolata sulla modalità vari-program sport. Se desideri bloccare la messa a fuoco su un soggetto statico ma che si è mosso provocando l'attivazione dell'AF continuo, rilascia il pulsante di scatto e premilo di nuovo leggermente per effettuare una seconda messa a fuoco. Dopo aver bloccato i riferimenti AF e la messa a fuoco sul soggetto che desideri maggiormente nitido, premendo il pulsante di scatto controlla l'accensione nel mirino della spia e quindi mantenendo il pulsante di scatto leggermente premuto, ricomponi l'inquadratura come desiderato. E poi scatta.

La profondità di campo si amplia aumentando la distanza fra l'obiettivo e il soggetto (sopra, A=sogg. lontano, di lato B= sogg. più vicino); è piuttosto estesa anche impiegando un obiettivo di corta focale.